AVVERTENZE
Sono stati riportati, nell'esperienza post-marketing, casi di danno epatico, inclusi insufficienza epatica (sono stati riportati eccezionalmente alcuni casi con esito fatale o trapianto di fegato in pazienti con fattori di rischio epatico) e aumenti degli enzimi epatici di 10 volte superiori al limite superiore di normalita', epatite e ittero. La maggior parte di essi si sono verificati durante i primi mesi di trattamento. Il tipo di danno epatico e' essenzialmente epatocellulare con transaminasi sieriche che solitamente ritornano a livelli normali a seguito della sospensione del farmaco. Si deve prestare cautela prima diiniziare il trattamento e deve essere effettuata una stretta sorveglianza durante l'intero periodo di trattamento in tutti i pazienti, specialmente se sono presenti fattori di rischio di danno epatico o se sonosomministrati contemporaneamente medicinali associati a rischio di danno epatico. Prima di iniziare il trattamento. Nei pazienti con fattori di rischio di danno epatico come ad esempio: obesita'/sovrappeso/steatosi epatica non alcolica, diabete; disturbo da consumo di alcol e/onotevole assunzione di alcolici e nei pazienti che ricevono trattamenti concomitanti con medicinali associati al rischio di danno epatico iltrattamento deve essere prescritto solo dopo un'attenta valutazione dei benefici e dei rischi. Test di funzionalita' epatica al basale devono essere effettuati in tutti i pazienti ed il trattamento non deve essere iniziato in pazienti con valori basali di ALT e/o AST > 3 volte il limite superiore della norma. Si deve usare cautela quando il farmaco e' somministrato a pazienti che presentano transaminasi elevate prima del trattamento (> del limite superiore del range normale e <= 3 volte il limite superiore del range normale). Frequenza dei test di funzionalita' epatica. Prima dell'inizio del trattamento e poi: dopo circa3 settimane; dopo circa 6 settimane (fine della fase acuta); dopo circa 12 e 24 settimane (fine della fase di mantenimento) e in seguito quando clinicamente indicato. All'aumento del dosaggio, i test di funzionalita' epatica devono essere nuovamente eseguiti con la stessa frequenza dell'inizio del trattamento. Il paziente che sviluppi un aumento delle transaminasi sieriche deve ripetere i test di funzionalita' epatica entro 48 ore. Durante il periodo di trattamento: il trattamento deveessere interrotto immediatamente se il paziente sviluppa sintomi o segni di potenziale danno epatico (come ad esempio urine scure, feci dicolore chiaro, ingiallimento della pelle / occhi, dolore nella regionesuperiore destra dell'addome, senso di prolungata e inspiegabile stanchezza di nuova insorgenza; l'aumento delle transaminasi sieriche supera di 3 volte il limite superiore della norma. A seguito dell'interruzione della terapia, i test di funzionalita' epatica devono essere ripetuti fino a che i livelli di transaminasi sieriche rientrino nella norma. Uso nella popolazione pediatrica: non e' raccomandato nel trattamento della depressione in pazienti di eta' inferiore ai 18 anni in quanto la sicurezza e l'efficacia non sono state valutate in questo gruppodi eta'. In studi clinici su bambini e adolescenti trattati con altriantidepressivi sono stati osservati piu' frequentemente rispetto a quelli trattati con placebo comportamenti suicidari, ed atteggiamento ostile (soprattutto comportamento aggressivo, oppositivo e ira). Pazienti anziani: non vi sono effetti documentati di agomelatina in pazientidi eta' >= 75 anni, pertanto agomelatina non deve essere utilizzata inpazienti appartenenti a questa fascia di eta'. Uso in pazienti anziani affetti da demenza: Non deve essere usato per il trattamento di episodi di depressione maggiore in pazienti anziani affetti da demenza, poiche' in questi pazienti la sicurezza e l'efficacia non sono state valutate. Disturbo bipolare/mania/ipomania: deve essere utilizzato con cautela in pazienti con una anamnesi di disturbo bipolare, mania o ipomania e deve essere interrotto se un paziente sviluppa sintomi maniacali. La depressione e' associata ad aumentato rischio di pensieri suicidari, autolesionismo e suicidio (eventi correlati al suicidio). Tale rischio persiste fino a che non si verifica una remissione significativa.Poiche' possono non verificarsi miglioramenti durante le prime settimane di trattamento o in quelle successive, i pazienti devono essere attentamente controllati fino ad avvenuto miglioramento. E' esperienza clinica generale che il rischio di suicidio puo' aumentare nelle primefasi del processo di guarigione. Pazienti con anamnesi di eventi correlati al suicidio, o che manifestano un grado significativo di ideazione suicidaria prima dell'inizio del trattamento, sono noti per essere arischio piu' elevato di ideazione suicidaria o tentativi di suicidio,e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Unametanalisi degli studi clinici condotti con medicinali antidepressiviin confronto con placebo nella terapia di disturbi psichiatrici, ha mostrato un aumento del rischio di comportamento suicidario nei pazientidi eta' inferiore a 25 anni trattati con antidepressivi rispetto al placebo. Il trattamento deve essere associato ad una stretta sorveglianza dei pazienti, in particolare quelli ad alto rischio, specialmente nelle fasi iniziali del trattamento e dopo cambiamenti di dose. I pazienti (e chi si prende cura di loro) devono essere avvertiti della necessita' di controllare qualsiasi peggioramento del quadro clinico, comportamenti o pensieri suicidari e insoliti cambiamenti nel comportamentoe di consultare immediatamente un medico qualora questi sintomi si manifestino. Associazione con inibitori del CYP1A2. Occorre prestare cautela quando si prescrive il farmaco con moderati inibitori del CYP1A2che possono comportare un aumento dell'esposizione all'agomelatina. Contiene lattosio.
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Psicoanalettici, altri antidepressivi.
CONSERVAZIONE
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Compromissione epatica (ad esempio, cirrosi o epatopatia in atto)o transaminasi che superano di 3 volte il limite superiore della norma. Uso concomitante di potenti inibitori del CYP1A2 (ad esempio fluvoxamina, ciprofloxacina).
DENOMINAZIONE
THYMANAX 25 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM.
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: lattosio monoidrato; amido di mais; povidone K30; amido sodico glicolato tipo A; acido stearico; magnesio stearato;silice colloidale anidra. Film di rivestimento: ipromellosa; ossido di ferro giallo (E172); glicerolo; macrogol 6000; magnesio stearato; biossido di titanio (E171). Inchiostro a stampa contenente gommalacca, glicole propilenico e lacca alluminica di indigotina (E132).
EFFETTI INDESIDERATI
Frequenze reazioni avverse: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota. Disturbi psichiatrici. Comune: ansia, sogni anormali; non comune: pensieri o comportamenti suicidari, agitazione e sintomi correlati (come irritabilita' e irrequietezza), aggressivita', incubi, mania/ipomania. Questi sintomi possono essere imputabili anche alla patologia di base, stato confusionale; raro: allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: mal di testa; comune:capogiro, sonnolenza, insonnia; non comune: emicrania, parestesia, sindrome delle gambe senza riposo; raro: acatisia. Patologie dell'occhio.Non comune: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, diarrea, costipazione, dolore addominale, vomito. Patologie epatobiliari. Comune: aumento di ALAT e/o ASAT (negli studi clinici è stato osservato un aumento >3 volte il limite superiore del range di normalita' di ALAT e/o ASAT nel 1,2% dei pazienti trattati con agomelatina 25 mg/die e nel 2,6% dei pazienti trattati con agomelatina 50 mg/die versus lo 0,5% di quelli trattati con placebo); non comune: aumento delle gamma-glutamiltransferasi (GGT) (>3 volte il limite superiore del range dinormalita'); raro: epatite, aumento della fosfatasi alcalina (>3 volte il limite superiore del range di normalita'), compromissione epatica, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune:iperidrosi, eczema, prurito, orticaria; raro: rash eritematoso, edemafacciale e angioedema. Patologie renali e urinarie. Raro: ritenzioneurinaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore alla schiena. Patologie sistemiche e condizionirelative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento. Esami diagnostici. Comune: aumento di peso; non comune: diminuzione di peso.Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
I dati relativi all'utilizzo di agomelatina in donne in gravidanza nonesistono o sono in numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte).Gli studi su animali non indicano effetti dannosi diretti o indirettisu gravidanza, sviluppo embrionale/fetale, parto o sviluppo post-natale. A scopo precauzionale, e' preferibile evitare l'uso durante la gravidanza. Non e' noto se agomelatina/metaboliti siano escreti nel lattematerno. Dati farmacodinamici/tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l'escrezione di agomelatina/metaboliti nel latte. Il rischio per i neonati/lattanti non puo' essere escluso. Deve essere presa la decisione se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia/astenersi dalla terapia con il farmaco tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Studi sulla riproduzione nel ratto e nel coniglio non hanno mostrato effetti dell'agomelatina sulla fertilita'.
INDICAZIONI
Trattamento degli episodi di depressione maggiore. Indicato negli adulti.
INTERAZIONI
Potenziali interazioni con agomelatina: agomelatina viene metabolizzata principalmente dal citocromo P450 1A2 (CYP1A2) (90%) e dal CYP2C9/19(10%). Medicinali che interagiscono con questi isoenzimi possono ridurre o aumentare la biodisponibilita' dell'agomelatina. Fluvoxamina, unpotente inibitore del CYP1A2 e moderato inibitore del CYP2C9, inibisce marcatamente il metabolismo di agomelatina, dando luogo ad un incremento di 60 volte (range12-412) della esposizione ad agomelatina. Pertanto, e' controindicata la co-somministrazione con potenti inibitori diCYP1A2 (ad esempio, fluvoxamina, ciprofloxacina). L'associazione di agomelatina con estrogeni (moderati inibitori del CYP1A2) comporta un aumento di diverse volte dell'esposizione ad agomelatina. Anche se nonsono state riscontrate evidenze specifiche collegate alla sicurezza del medicinale negli 800 pazienti trattati in associazione con estrogeni, occorre prestare cautela quando si prescrive agomelatina con altri moderati inibitori del CYP1A2 (ad esempio, propranololo, enoxacina) fino a che non sara' acquisita una maggiore esperienza. La rifampicina, un induttore di tutti e tre i citocromi coinvolti nel metabolismo di agomelatina, puo' diminuire la biodisponibilita' di agomelatina. Il fumoinduce il CYP1A2 ed e' stato dimostrato, che riduce la biodisponibilita' di agomelatina, soprattutto nei fumatori accaniti (>= 15 sigarette/die). Possibili interazioni di agomelatina con altri medicinali: invivo, agomelatina non induce gli isoenzimi CYP450. Agomelatina non inibisce ne' il CYP1A2 in vivo, ne' il CYP450 in vitro. Pertanto, agomelatina non modifica l'esposizione a medicinali metabolizzati dal CYP450.Medicinali fortemente legati a proteine plasmatiche: agomelatina nonmodifica la concentrazione libera di medicinali fortemente legati a proteine plasmatiche o vice versa. Interazioni con altri medicinali: negli studi clinici di fase I non sono state osservate interazioni farmacocinetiche o farmacodinamiche con medicinali che potrebbero essere prescritti in concomitanza con il farmaco nella popolazione target, qualibenzodiazepine, litio, paroxetina, fluconazolo e teofillina. La combinazione con alcol non e' raccomandata. Terapia elettroconvulsivante (ECT): non vi e' esperienza sull'uso combinato di agomelatina con ECT. Gli studi su animali non hanno mostrato proprieta' proconvulsivanti. Pertanto si considerano improbabili conseguenze cliniche di un concomitante trattamento con ECT e agomelatina. Sono stati effettuati studi diinterazione solo negli adulti.
POSOLOGIA
La dose raccomandata e' 25 mg una volta al giorno per via orale da assumere prima di coricarsi. Dopo due settimane di trattamento, se non vie' un miglioramento dei sintomi, la dose puo' essere aumentata a 50 mg una volta al giorno, ovvero due compresse da 25 mg in un'unica assunzione, prese la sera prima di coricarsi. La decisione di aumentare ladose deve essere valutata alla luce di un rischio piu' alto di aumentodelle transaminasi. Ogni incremento della dose a 50 mg deve essere fatto sulla base del rapporto beneficio/rischio del singolo paziente, rispettando uno stretto controllo dei test della funzionalita' epatica (LFT). I test della funzionalita' epatica devono essere effettuati in tutti i pazientiprima di iniziare il trattamento. Il trattamento non deve essere iniziato se le transaminasi superano di 3 volte il limite superiore della norma. Durante il trattamento le transaminasi devono essere monitorate periodicamente dopo circa tre settimane, sei settimane(fine della fase acuta), dodici e ventiquattro settimane (fine della fase di mantenimento) e, in seguito, quando clinicamente indicato. Il trattamento deve essere interrotto se le transaminasi superano di 3 volte il limite superiore della norma. Quando si aumenta il dosaggio, i test di funzionalita' epatica devono essere nuovamente eseguiti con lastessa frequenza dell'inizio del trattamento. Durata del trattamento:i pazienti depressi devono essere trattati per un periodo sufficientedi almeno 6 mesi per assicurarsi che non presentino piu' sintomi. Cambiamento della terapia da un antidepressivo SSRI/SNRI ad agomelatina: ipazienti possono presentare sintomi da sospensione dopo l'interruzione di un antidepressivo SSRI/SNRI. Per le modalita' di interruzione deltrattamento, al fine di evitare i sintomi da sospensione, si deve consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto del SSRI/SNRIcon cui il paziente e' in trattamento. Agomelatina puo' essere iniziata immediatamente mentre si riduce il dosaggio del SSRI/SNRI. Interruzione del trattamento: in caso di interruzione del trattamento non e' necessaria una riduzione progressiva della dose. Anziani: l'efficacia ela sicurezza di agomelatina (dose da 25 a 50 mg/die) sono state dimostrate nei pazienti anziani depressi (di eta' < 75 anni). Non vi sono effetti documentati in pazienti di eta' >= 75 anni. Pertanto agomelatinanon deve essere usata da pazienti in questo gruppo di eta'. Non e' richiesto nessun adattamento della dose in relazione all'eta'. Pazienticon compromissione renale: non sono state osservate variazioni rilevanti nei parametri di farmacocinetica di agomelatina nei pazienti con compromissione renale grave. Tuttavia, sono disponibili soltanto limitati dati clinici sull'uso in pazienti depressi con compromissione renalegrave o moderata affetti da episodi di depressione maggiore. Pertanto, deve essere prescritto con cautela a questi pazienti. Pazienti con compromissione epatica: e' controindicato nei pazienti con compromissione epatica. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia nei bambini di eta' uguale o superiore ai 2 anni per il trattamento degli episodi di depressione maggiore non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili. Non esiste alcuna indicazione per un uso specifico dalla nascita ai 2 anni per il trattamento degli episodi di depressione maggiore. Per uso orale. Le compresse rivestite con film possonoessere assunte con o senza cibo.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene 25 mg di agomelatina.